FONDAZIONE PAGANELLI – ASP MAZZINI
Fin dalla sua costituzione, e quindi dal 1985, la Fondazione Paganelli ha riservato una particolare attenzione alla Scuola Mazzini ed ha costantemente adottato nei suoi confronti azioni di sostegno che ne hanno consentito prima la sopravvivenza e poi lo sviluppo qualitativo e quantitativo.
I contributi erogati, pari ad oltre € 1.300.000,00, sono stati di fondamentale importanza per garantire lo sviluppo delle iniziative di apprendistato, per la realizzazione di alcuni laboratori, per il potenziamento della rete di rapporti sul territorio e fondamentali per acquisire l’accreditamento presso la Regione Lombardia, la certificazione qualità come attestato dalle richieste e dalle relazioni conclusive che la Mazzini ha presentato nei vari anni.
Il sostegno fondamentale che la Fondazione ha destinato alla Mazzini coincide però con l’investimento immobiliare che la Fondazione Paganelli ha attuato nel 2000, con l’acquisto della scuola di via Gorki, dismessa dal Comune di Cinisello Balsamo, ed in parte già sede precaria della Mazzini, fin dagli anni 80.
Ciò ha permesso alla Mazzini di ingrandirsi secondo i propri programmi di sviluppo dell’offerta formativa riservandole quegli spazi, all’uopo indispensabili, non appena gli altri operatori li liberavano e contenendo il canone d’affitto come sostegno primario da riservare all’ASP Mazzini.
Il sostegno della Fondazione si è anche concretizzato nella sottoscrizione per alcuni anni formativi (dal 2009 al 2014) di un impegno fideiussorio come coobbligo nei confronti della Regione Lombardia e nell’interesse della Mazzini per fare ottenere alla scuola la liquidazione anticipata degli importi ammessi al finanziamento nei vari anni formativi.
La Fondazione ha raggiunto pienamente l’obiettivo statutario mediante l’accompagnamento ed il sostegno dell’attività della Scuola Mazzini, obiettivo che si potrebbe definire “capitalizzato” unitamente all’investimento economico-finanziario sopra illustrato.
2008-2018 GLI ANNI DIFFICILI
Fino al 2008 la Fondazione Paganelli ha tratto la maggior parte del proprio reddito dal canone di locazione dell’immobile di via Monfalcone, 25, sede dell’Attrezzeria Paganelli, ereditata dal Fondatore.
La crisi economico-finanziaria della fine degli anni 2000 ha colpito un grande numero di attività produttive e la società per azioni proprietaria dell’Attrezzeria che ancora portava il nome del Fondatore è stata coinvolta in una lunga e complessa procedura giudiziaria che si è conclusa solo nel 2016, con la dichiarazione di fallimento della stessa.
A nulla sono valsi i tentativi della proprietà industriale di accedere prima alla procedura di ristrutturazione del debito e poi ad una ipotesi di concordato preventivo, tentativi entrambi avviati con il consenso della Fondazione Paganelli, iscritta tra i creditori che maggiormente risultavano esposti a causa dei canoni non pagati, nonché dei costi legali sostenuti per rivendicare il proprio credito.
Nel 2011 l’Attrezzeria Paganelli viene dichiarata fallita e poco dopo la Società proprietaria ricorre in appello per l’annullamento del fallimento, il ricorso viene accolto e quindi viene ripristinata la situazione giuridica del concordato preventivo.
Anche il tentativo di salvataggio dell’attività e di alcuni posti di lavoro attuato nel frattempo mediante la cessione del ramo di azienda ad altra società del settore non sortisce gli effetti sperati poiché anche la Nomo Sistemi s.r.l. di Torino viene dichiarata fallita nel 2013.
Alla fine di tutto ciò la Fondazione Paganelli ha subito danni economici per oltre 2 milioni di euro, considerati i crediti non riscossi, i danni subiti dall’immobile a seguito di ripetute azioni vandaliche e dalla dismissione dello stesso ed infine per la mancata disponibilità per oltre otto anni.
Altri immobili a destinazione produttiva erano locati ad operatori economici che non sono sfuggiti al momento di crisi di questi anni ed altri tre fallimenti hanno visto pesantemente colpiti i nostri introiti derivanti da locazioni immobiliari.
Tutto ciò ha causato una pesante riduzione dell’attività statutaria ed una pesante eredità che la Fondazione ha dovuto e saputo affrontare e gestire in totale autonomia negli anni successivi, non sempre sostenuta dalla auspicata comprensione e conoscenza da parte della Città o di parte di essa.
Finalmente, dopo lunghe e complesse trattative con più operatori economici, la Fondazione si è impegnata nel 2018 a vendere alla Società Ardemagni spa di Cinisello Balsamo il compendio immobiliare di via Monfalcone nr. 25 ed ha sottoscritto l’atto di vendita nel giugno 2019.
Nell’edificio produttivo che ha visto lo sviluppo dell’Attrezzeria Paganelli torneranno il lavoro e nuove prospettive di sviluppo occupazionale e professionale per la Città.